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martedì 19 luglio 2011

Il tempo, Giacomo...



"Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti;
quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi.

Mica vero, Giacomo.
Ai tuoi tempi l'ozio aureo, quello legittimato dalla cultura, quello da saggi intellettuali contemplativi, forse era ancora una chimera realizzabile. E stavi pure a lamentarti, nella biblioteca paterna affacciata sulla piazza, così protetta e libera...
I tempi sono cambiati, Giacomo.
Prima ci hanno fatto credere che l'ozio fosse un vizio, fino a quando ci siamo vergognati anche solo a prenderlo in considerazione, e in men che non si dica non se n'è più avuta notizia. Ozio trasparente.
Oggi il tempo è blu elettrico. Ci intasiamo i neuroni di e-mail, sms, wireless, e-commerce, app, e chi più ne ha più ne metta, in ogni momento della giornata. Per undici mesi di seguito. E il dodicesimo, spaparanzati sotto l'ombrellone verdegiallo, frolliamo definitivamente i neuroni con e-mail, sms, wireless, e-commerce, app...
E neanche ce ne rendiamo conto. Prenotiamo on-line vacanze da sogno e il sogno lo lasciamo là, on-line.
Torniamo a settembre svuotati e mai ricaricati, senza osare ammettere che l'estate è una gran fregatura.
In fondo forse avevi ragione tu, caro Giacomo, che più tempo gittavi, più te ne avanzava.
Ma come si fa?
Io butto via di tutto, in ogni istante della giornata, dal fazzoletto di carta all'imballaggio dei sofficini, dalla bottiglia di plastica agli avanzi di cibo, eppure...
Come si fa, Giacomo, a buttare via il tempo?

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