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mercoledì 16 marzo 2011

Il treno azzurro


Capita un giorno che te lo senti che sta per accadere...
Uno squillo d'argento al telefono e una voce rossa che dice: "Ti devo parlare".
E tu t'incuriosisci, ma non puoi chiedere, non sei nella posizione che ti consenta di forzare la mano.
Passano mesi.
E poi un altro squillo d'argento, la voce rossa che dice: "Chiamami quando puoi".
Aspetti qualche ora, non di più, perché questa volta sei autorizzata a richiamare.
E arriva, il treno azzurro arriva.
Lo scorgi in lontananza, lo riconosci prima ancora di vederlo perchè così l'hai dipinto nei tuoi sogni plasmati nella materia più variopinta.
Il treno azzurro è vuoto.
Il treno azzurro arriva solo per te.
E tu respiri il vapore turchese che lo avvolge, contempli la porta celeste che si apre, intuisci la strada blu su cui corre.
Parli con la voce rossa. Vedi un futuro a righe.
Calcoli verdi possibilità e neri limiti, rivedi scelte rosa e grigi dubbi.
Il treno azzurro è fermo e ti aspetta.
E mentre lo fotografi a colori nella memoria, sai già che non lo prenderai.

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