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martedì 31 gennaio 2012

GIOIE


Osso, pietra, vetro, terracotta, conchiglia, smalto, coccio, piuma...
In tutte le culture esiste l'uso di ornare il corpo con monili di varia natura, per sottolineare potere e status (corona), per differenziarsi (orecchino/i), per allearsi (anello), per proteggersi (collana).
E se la parola "gioiello" deriva dal francese jeu (=gioco), siamo in territori molto seri. Nell'antichità il Gioco era Sacro, dedicato alla divinita, almeno fino a quando il Cristianesimo l'ha declassato insieme a tutto ciò che era pagano.
Il gioiello spesso ha seguito l'iter logico da "sacro" a "prezioso" a "lussuoso", eppure al mondo continuano a non mancare gli esempi di monili sacri fabbricati con materiali poveri.
E colorati.
Sia che si tratti di una tiara regale o di un talismano sciamanico, i colori non mancano, non foss'altro che per l'oro e l'argento del metallo che li assembla.
Forse fa eccezione il diamante. Ma essendo pura luce ha tutti i colori in sè.
I gioiellini di falsissima plastica rosa e gialla con cui giocano le bimbe, non sono per niente un'eccezione...

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